Com’è costruito e come funziona un radiatore
Tutti lo utilizzano, ma forse non tutti sanno come siano fatti e come funzionino i radiatori New Line, lavorati a mano e curati in ogni minimo dettaglio.
Ecco, allora, un piccolo ripasso, partendo proprio dalle basi:
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- Perché bisogna raffreddare il motore?
Ogni motore a scoppio compie un determinato ciclo di funzionamento che produce calore. I motori a 2 tempi, per esempio, hanno 2 fasi. Per “controllare” l’eccessivo calore che produce un motore è necessario avere uno strumento che lo raffreddi e lo mantenga sempre a temperature mai più alte dei 60ºC e mai più basse dei 45ºC: il radiatore, appunto.
- Perché bisogna raffreddare il motore?
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- Com’è costruito un radiatore?
A vederlo, un radiatore New Line si presenta con la “faccia” caratterizzata da delle specie di grate. Ma sono grate studiate in ogni minimo dettaglio.Le masse radianti arrivano in forma grezza: sono composte da tubi a sezione che vanno a formare delle cannette, attraversate da alcune serpentine d’alluminio. Dopo aver effettuato su di esse un trattamento termico, affinché rilascino più velocemente il calore, queste vengono sfilacciate per far sì che l’aria trovi più attrito possibile. È importante che l’aria investa bene il radiatore per aiutare l’opera di raffreddamento dell’acqua che scorre nelle masse radianti. I fianchi, ai quali vengono applicati i ganci per i supporti del radiatore, sono in alluminio. Le vaschette sono invece la parte superiore e inferiore del radiatore e vengono lavorate a mano.
Tutte le parti del radiatore vengono quindi assemblate e testate per evitare eventuali microporosità che ne diminuirebbero l’efficienza.
- Com’è costruito un radiatore?
- Come funziona un radiatore
Il radiatore compie il suo processo di raffreddamento del cilindro del motore utilizzando l’aria e l’acqua. Ecco come.L’acqua, che si trova in una prima vaschetta in alto a destra del radiatore, entra nel radiatore stesso. Successivamente scende, andando incontro a una prima procedura di raffreddamento: attraversa infatti le fitte alette che servono ad aumentare la superficie di scambio termico. Tradotto, significa che, grazie a queste alette, l’acqua percorre più strada lungo il radiatore, venendo così a contatto con l’aria, che investe il radiatore stesso, per più tempo. Il risultato è un maggiore raffreddamento (infatti, per quando si corre d’inverno esiste una “tendina” che copre una parte di radiatore ed evita che l’acqua si raffreddi troppo).
L’acqua, così raffreddata, si deposita in una seconda vaschetta nella parte bassa del radiatore e va verso la pompa. Successivamente, entrando dalla parte più bassa del motore, raffredda il cilindro, evitando che si surriscaldi troppo. L’acqua, ora più calda, esce dalla testa del motore e raggiunge di nuovo la prima vaschetta nella parte in alto a destra del radiatore, pronta per affrontare un nuovo ciclo di raffreddamento.
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david